Cucina Calabrese

CUCINA CALABRESE | VINI CALABRESI

La cucina calabrese è una cucina povera, di origine contadina, con numerosi piatti fortemente legati alle ricorrenze religiose: a Natale e all’Epifania era usanza mettere in tavola tredici portate, mentre a Carnevale si mangiano maccheroni, polpette e carne di maiale. La Pasqua si festeggia con l’arrosto d’agnello, i cudduraci e i pani spirituali e così per le altre feste. Ogni evento della vita familiare (nozze, battesimi ecc.) si festeggia sempre con una cena o un pranzo particolare. Una salsa molto importante è la ‘Nduja, piccantissima e ottima per i crostini.

Prodotti tipici Calabresi

Sardella

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La sardella è una conserva a base di pesce tipica delle provincie diCrotone e di Cosenza. Chiamata anche “caviale dei poveri” orosamarina, la sardella è una salsa di bianchetti, arricchita con peperoncino e sale. Dal momento che dal 2006 la pesca di bianchettiè ormai illegale, al loro posto si utilizza il pesce ghiaccio, un degno surrogato di facile e lecita reperibilità. La paternità della sardella appartiene a Crucoli, paese in provincia di Crotone, a cui è stata assegnata la denominazione comunale d’origine (De.Co.), ma viene prodotta anche a Cirò Marina e Trebisacce. Ottima da gustare spalmata sul pane, per un aperitivo sfizioso, la sardella è adatta anche come condimento per pastapizze e focacce.

Morzeddhu

Italian-Sceff-calabria-Morzeddhu

Lo stufato a base di interiora di vitello è considerato un vero e propriosimbolo gastronomico della città di Catanzaro. Il Morzeddhu, che in dialetto calabrese vuol dire piccolo morso: si prepara con il cuore, i polmoni, la milza, il fegato, lo stomaco e la trippa di vitello, a cui si aggiunge concentrato di pomodoro, abbondante peperoncino piccante, sale e origano. Può essere servito al piatto o, come vuole la tradizione, nella tipica pitta detta “a ruota di carro”, che ne assorbe un po’ l’abbondante sugo. Un tempo questa nutriente pietanza, era lamerenda preferita da manovali e operai.

Cuccìa

Italian-Sceff-calabria-Cuccia

La cuccìa è un piatto tipico della provincia di Cosenza, a base di grano bollito, carne di capra e di maiale. La preparazione di questo piatto richiede tempi piuttosto lunghi, circa 3 giorni, e più fasi: la pulizia del grano, la successiva macerazione, la bollitura e la cottura nel forno a legna. Per la preparazione si usa il tradizionale Tinìellu, un contenitore in terracotta. A Paola la cuccìa si gusta anche nella sua versione dolce, in cui l’elemento predominante è il cioccolato, aromatizzato alle spezie.

Frittole

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Tipiche della città di Reggio Calabria, le frittole sono un piatto a base delle parti di scarto del maiale, come ossa con pezzi di carne che restano dopo la pulitura, pelle e alcune interiora. La preparazione avviene all’interno di un pentolone di rame stagnato, detto caddàra, riempito di acqua salata fino al livello della carne. Le carni vengono poi  cucinate per almeno 5 ore e sono pronte quando le cotiche tolte dalla pentola tenendole premute restano attaccate. A Reggio Calabria le frittole vengono consumate tradizionalmente in occasione della Festa della Madonna della Consolazione, patrona della città.

Mulingiani chini

Mulingiani chini

Si tratta delle classiche melanzane ripiene, un piatto a metà strada tra un contorno e un secondo piatto, che si prepara prevalentemente d’estate. Oltre all polpa delle stesse melanzane, per la farcitura, si utilizza un ripieno a base di carne macinata, pane raffermo, uova, pecorino, provola e aromi.Le melanzane vengono poi ricoperte da sugo di pomodoro e cotte in forno.

Patate ‘mpacchiuse

Italian-Sceff-calabria-Patate-mpacchiuse

Piatto tipico della città di Cosenza, le patate ‘mpacchiuse devono il loro nome al fatto che, una volta pronte, risulteranno “mpachiuse”, cioèappiccicate tra loro. Questo delizioso contorno può essere arricchito con diversi ingredienti, come  la Cipolla di Tropea, uno degli abbinamenti più classici e apprezzati, la pancetta, i funghi porcini e i peperoni.

Peperoncini piccanti ripieni

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Tipica conserva della tradizione calabrese composta da peperoncini rotondi, ripieni di una farcitura a base di tonno, acciughe e capperi,che si prepara nel periodo estivo, quando i peperoncini rotondi sono maturi al punto giusto. Si tratta di una ricetta semplice, ottima da servire come contorno o sfizioso antipasto, ideale per accompagnare formaggi morbidi e dal sapore delicato, come caprino o robiola, ma anche carne alla brace.

Pittà ‘mpigliata o ‘nchiusa

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Un dolce originario di San Giovanni in Fiore, molto diffuso in tutta la provincia di Cosenza: si prepara sia nel periodo pasquale, sia in occasione del Natale. È composto da un involucro di sfoglia, ripieno di  frutta secca, miele e cannella. Ha la forma leggermente schiacciata che ricorda quella di una rosa. A San Giovanni in Fiore, da alcuni anni si svolge una manifestazione promozionale, che ha lo scopo di elevare a interesse nazionale questo dolce. Attraverso la manifestazione si stabilisce ogni anno il record mondiale della pitta ‘mpigliata più lunga del mondo.

Nepitelle

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Le nepitelle sono dolci tipici della tradizione calabrese, in particolare delle province di Crotone e Catanzaro, che si preparano nel periodo di Pasqua. Il loro nome deriva dal latino nepitedum, che significa palpebredegli occhi. La forma di questi deliziosi dolcetti calabresi ricorda infatti la palpebra chiusa di un occhio. Si preparano realizzando una pasta esterna a base di farina, strutto, uova, lievito per dolci e zucchero, mentre il ripieno viene realizzato con marmellata o vino cotto, frutta secca tritata, cioccolato e spezie.

Cuddrurieddri

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I cuddrurieddri sono delle ciambelline fritte, tipiche della provincia di Cosenza, appartenenti alla tradizione natalizia, che si mangiano la sera del 7 dicembre, giorno della vigilia dell’Immacolata. Sono formate da un impasto a base di farina, patate lesse, sale e lievito naturale, che viene fritto e può essere farcito con alici salate, sardella, provola, olive schiacciate mentre, nella versione dolce, vengono accompagnate dal miele.

Fonte: cookist